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    Maria Cristina IVALDI

    Insegnamento di DIRITTO E RELIGIONE IN EUROPA

    Corso di laurea magistrale in RELAZIONI E ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

    SSD: IUS/11

    CFU: 6,00

    ORE PER UNITÀ DIDATTICA: 36,00

    Periodo di Erogazione: Secondo Semestre

    Italiano

    Lingua di insegnamento

    Italiano

    Contenuti

    L’insegnamento ha ad oggetto lo studio della regolazione giuridica del fattore religioso nell’Unione Europea e nel Consiglio d’Europa anche in riferimento ai principali sistemi di relazione tra gli stati e le chiese, nei diversi contesti nazionali (separatismo, confessionismo, coordinamento).

    Testi di riferimento

    - MARIA CRISTINA IVALDI, Il fattore religioso nel diritto dell'Unione europea tra riconoscimento giurisprudenziale e codificazione normativa, Roma, Nuova Cultura, 2012, 225 pp.

    - ROBERTO MAZZOLA (a cura di), Rapporto sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di libertà religiosa, Bologna, il Mulino, 2012, 364 pp., limitatamente alle pagine 9-26; 27-54 e 293-362 oltre ad uno dei capitoli, a scelta libera dello studente, della parte seconda.

    Durante le lezioni saranno segnalati gli opportuni aggiornamenti laddove ritenuti necessari.

    Obiettivi formativi

    L’insegnamento, in generale, si propone di trasmettere allo studente la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche concernenti la regolamentazione del fattore religioso negli ordinamenti sovranazionali europei, con particolare riferimento al sistema COE e, soprattutto, UE.

    Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
    Al termine del percorso lo studente dovrà dimostrare di conoscere la genesi e l’assetto del sistema delle fonti concernenti il fattore religioso in ambito sovranazionale nonché di padroneggiare, almeno in termini sufficienti, le interazioni tra i predetti sistemi UE e COE.

    Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applied knowledge and understanding)
    Lo studente dovrà essere in grado di reperire, riconoscere e interpretare un testo normativo così come le relative applicazioni giurisprudenziali sovranazionali – anche in riferimento agli ordinamenti nazionali interessati – quindi con specifica attenzione al diritto vivente. Lo studente dovrà, inoltre, saper comprendere una nota a sentenza o un commento, pubblicati su riviste giuridiche ed evidenziare gli elementi che caratterizzano il caso di specie.

    Autonomia di giudizio (making judgements)
    Lo studente dovrà essere capace di analizzare e ricostruire diverse opzioni interpretative in ordine a un testo normativo o giurisprudenziale.

    Abilità comunicative (communication skills)
    Lo studente dovrà comunicare, come minimo in modo sufficientemente chiaro, quanto conosciuto e compreso nel corso delle lezioni, con coerenza logico-argomentativa e mediante l’uso proprio di linguaggio giuridico.

    Capacità di apprendere (learning skills)
    Lo studente dovrà mostrare di aver acquisito la capacità di apprendere in maniera congrua i contenuti dell’insegnamento e di aver fatto proprie competenze che consentano la prosecuzione dello studio del diritto che regola il fattore religioso in Europa, in modo autonomo e consapevole.

    Prerequisiti

    Pur non essendo prevista nessuna propedeuticità, la conoscenza di base del Diritto costituzionale e di quello internazionale è considerata opportuna.

    Metodologie didattiche

    Lezioni frontali e interattive. È prevista l’esegesi di documentazione giuridica nazionale, straniera o sovranazionale (norme, sentenze, altri tipi di provvedimento, etc.) che presenti profili di pertinenza con il fattore religioso, da concordare con la titolare del corso o da scegliersi tra quella richiamata nei testi di esame.

    Metodi di valutazione

    La verifica dei risultati dell’apprendimento avverrà mediante esame orale con votazione in trentesimi.
    La conoscenza delle fattispecie più rilevanti sarà accertata dapprima tramite domande generali e poi più specifiche (massimo quattro) alle quali lo studente dovrà rispondere mediante la ricostruzione delle vicende normative che hanno condotto all’attuale configurazione.
    Attraverso l’analisi di un caso giurisprudenziale, lo studente dovrà attestare di saper organizzare le nozioni acquisite in modo dinamico e analitico.
    La valutazione avverrà secondo i criteri elencati di seguito.
     Mancato superamento dell’esame: lo studente non possiede una conoscenza accettabile dei contenuti dei diversi argomenti in programma e non raggiunge alcun obiettivo formativo.
     Esito sufficiente – da 18 a 20: lo studente dimostra una minima conoscenza degli argomenti principali dell’insegnamento e del linguaggio giuridico richiesto con scarsa capacità di applicare in modo adeguato le conoscenze teoriche a casi concreti prospettati.
     Esito soddisfacente – da 21 a 23: lo studente, pur non mostrando la piena padronanza degli argomenti in programma, dimostra di possederne le conoscenze fondamentali che esprime con una soddisfacente proprietà di linguaggio.
     Esito buono – da 24 a 26: lo studente mostra una conoscenza di base di tutti gli argomenti trattati che esprime con buona proprietà di linguaggio; il medesimo è in grado di applicare in modo adeguato le conoscenze teoriche a casi concreti.
     Esito molto buono – da 27 a 29: lo studente dimostra una buona conoscenza degli argomenti in programma che esprime analiticamente mediante l’uso di un corretto linguaggio tecnico e con adeguate abilità comunicative.
     Esito eccellente – da 30 a 30 e lode: lo studente dimostra un’eccellente conoscenza degli argomenti che sa rappresentare in modo analitico e sistematico dimostrando di padroneggiare la materia anche attraverso la capacità di effettuare collegamenti interni e rinvii.

    Altre informazioni

    Per i frequentanti almeno l’80% delle lezioni è contemplata la possibile esenzione dallo studio di alcune parti di entrambi i testi d’esame, a fronte della predisposizione di una tesina scritta, da concordarsi con la titolare dell’insegnamento.

    Programma del corso

    Il programma si articola come segue:
    1) cenni introduttivi alla regolamentazione giuridica del fatto religioso nell’ordinamento italiano e ai principali sistemi di relazione tra lo stato e le chiese nei differenti contesti nazionali (separatismo, confessionismo, coordinamento, etc.);
    2) la protezione internazionale della libertà di pensiero, coscienza e religione e l’interazione con il principio di eguaglianza;
    3) il sistema del Consiglio d’Europa e della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali con particolare riferimento alla giurisdizione della Corte di Strasburgo in materia religiosa;
    4) la rilevanza dei diritti fondamentali nell’ordinamento comunitario. Dall’originario riconoscimento giurisprudenziale alla successiva codificazione normativa;
    5) il fallito trattato che adotta una costituzione per l’Europa del 2004 e le controversie circa l’inserimento nel preambolo di un richiamo alle radici cristiane del Continente;
    6) l’attuale assetto delle norme connesse con il fattore religioso del sistema così come delineato a partire dal trattato di Lisbona del 2007. La giurisprudenza della Corte di Lussemburgo concernente il diritto di libertà religiosa;
    7) le problematiche concernenti lo status delle chiese e delle organizzazioni non confessionali.

    English

    Teaching language

    Italian

    Contents

    The aim of the course is to study the legal regulation of the religious factor in the European Union and in the Council of Europe, also referring to the main systems of relations between states and churches, in different national contexts (separatism, state religion, coordination).

    Textbook and course materials

    - MARIA CRISTINA IVALDI, Il fattore religioso nel diritto dell'Unione europea tra riconoscimento giurisprudenziale e codificazione normativa, Roma, Nuova Cultura, 2012, 225 pp.
     ROBERTO MAZZOLA (a cura di), Rapporto sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di libertà religiosa, Bologna, il Mulino, 2012, 364 pp.; book to be studied only with regard to pages 9-26, 27-54 and 293-362 as well as one of the chapters in Part II, freely chosen by the student.

    Updates will be reported during the lessons when deemed necessary.

    Course objectives

    The course aims to provide students with the knowledge and in-depth understanding of issues concerning the discipline of the religious factor in supranational European systems (COE and above all EU).

    Knowledge and understanding
    At the end of the course, students must be able to demonstrate that they are acquainted with the genesis and structure of the system of sources relating to the religious factor at the supranational level and that they have mastered, at least in sufficient ways, the interactions between the above-mentioned EU and COE systems.

    Applied knowledge and understanding
    The student must be able to search, recognize and evaluate a legal text as well as the related supranational jurisprudential implementations – also with reference to the national systems concerned – therefore with specific attention to living law. The student must also be able to understand a sentence note or commentary, published in legal journals and highlight the elements that characterize the case in question

    Making judgements
    The student should be able to analyse and understand different interpretative options in order to interpret a legal or jurisprudential text.

    Communication skills
    The student must communicate, at least in a clear enough way, what he knows and understands in the course, with logical and argumentative coherence and through the proper use of legal language.

    Learning skills
    The student must show that he has achieved the ability to learn the contents of the teaching in a suitable manner and that he has made his own skills that allow the prosecution of the study of the law and religion in Europe, in an autonomous and conscious way.

    Prerequisites

    Although there is no prerequisite, basic knowledge of constitutional and international law is considered appropriate.

    Teaching methods

    In-front and interactive lessons. The exegesis of national, foreign or supranational legal documents (norms, sentences, other types of measures, etc.) which presents profiles of pertinence with the religious factor, is foreseen. These documents can be chosen among that referred to in the examination texts or be agreed with the course holder.

    Evaluation methods

    The evaluation of the learning outcomes will be carried out by oral examination with a mark in thirtieths.
    The knowledge of the most relevant issues will be verified first through general questions and then more specific (maximum four) to which the student must respond by reconstructing the legal events that led to the current setting.
    Through the analysis of a case law, the student must attest to knowing how to organize the concepts acquired in a dynamic and analytical way.
    The evaluation will be carried out according to the following criteria.
     Unsuccessful exam: the student does not have an acceptable knowledge of the different arguments in the program and does not reach any learning goal.
     Sufficient outcome – from 18 to 20: the student shows a minimum knowledge of the main subjects of the course and of the legal language required, with limited ability to apply the theoretical knowledge adequately to the concrete cases proposed.
     Satisfactory result – from 21 to 23: the student, although not showing full competence of the topics in the program, shows that he has the fundamental knowledge that he expresses with a satisfactory property of language.
     Good result – from 24 to 26: the student shows a basic knowledge of all the subjects dealt with, which he expresses with good language properties; he is able to apply in an appropriate way the theoretical knowledge to concrete cases.
     Very good result – from 27 to 29: the student shows a good knowledge of the programme contents which he articulates analytically through the proper use of technical language and with adequate communication skills.
     Excellent result – from 30 to 30 cum laude: the student shows an excellent knowledge of the arguments that he can be presented in an analytical and systematic way demonstrating to master the subject also through the ability to make connections.

    Other information

    For those who attend at least 80% of the lessons, there is a possible exemption from the study of certain parts of both exams, subject to the preparation of a written essay, to be agreed with the course holder.

    Course Syllabus

    The course syllabus is structured as follows:
    1) preliminary notes on the legal regulation of the religious fact in the Italian legal order and on the main systems of state and church relations in the different national contexts (separatism, state religion, coordination, etc.);
    2) international protection of freedom of thought, conscience and religion and interactions with the equality principle;
    3) the Council of Europe system and the European Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms, with particular reference to the jurisdiction of the Strasbourg Court in religious issues;
    4) the place of fundamental rights in the European Community. From the original case-law recognition to the subsequent legislative encoding;
    5) the failed 2004 Treaty establishing a Constitution for Europe and the controversy over the inclusion of a reference to the Christian roots of the Continent in the Preamble;
    6) the current framework of rules related to the religious factor in the system as outlined since the Lisbon Treaty of 2007. The case law of the Court of Luxembourg concerning the right to religious freedom;
    7) issues relating to the status of churches and non-confessional organisations.

     

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