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    Gian Maria PICCINELLI

    Insegnamento di DIRITTO MUSULMANO E DEI PAESI ISLAMICI

    Corso di laurea magistrale in RELAZIONI E ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI

    SSD: IUS/02

    CFU: 6,00

    ORE PER UNITÀ DIDATTICA: 36,00

    Periodo di Erogazione: Secondo Semestre

    Italiano

    Lingua di insegnamento

    Italiano

    Contenuti

    1) La sharì‘a e il sistema delle fonti (usùl al-fiqh)
    2) Gli istituti (furù' al-fiqh) e la codificazione (qànùn)
    3) Diritto, religione e politica nell'islàm contemporaneo
    4) Il diritto attuale e tendenze evolutive nei paesi islamici

    Testi di riferimento

    Testi di riferimento per lo studio del programma
    - Massimo Papa - Lorenzo Ascanio, Shari'a. La legge sacra dell'Islam, Il Mulino, 2014, e
    - Valentina M. Donini – Deborah Scolart, La sharì‘a nel mondo contemporaneo, Carocci, 2015;

    Si consiglia l'acquisto di
    - Corano, a cura di A. Bausani, BUR, rist. 2006, oppure
    - Corano, a cura di A. Ventura e I. Zilio-Grandi, Mondadori, 2010

    per gli approfondimenti si richiede la lettura di uno dei seguenti volumi a scelta:
    •       Massimo Campanini, Le dottrine e il pensiero politico dell'Islam dalle origini a oggi, Roma, Istituto per l’Oriente, 2017
    •       Deborah Scolart, L' Islam, il reato, la pena. Dal fiqh alla codificazione del diritto penale, Roma, Istituto per l’Oriente, II EDIZIONE, 2018 
    •       Roberto Tottoli, Introduzione all'Islam, Roma, Istituto per l’Oriente, 2018

    Per l'acquisto dei volumi dell'Istituto per l'Oriente si consiglia di consultare il sito www.aseq.it

    Gli studenti frequentanti possono concordare un programma alternativo per lo svolgimento dell’esame.
    Letture integrative ovvero eventuali programmi alternativi possono essere concordati direttamente con i docenti sulla base degli interessi e delle esigenze formative individuali emerse durante le lezioni.

    Obiettivi formativi

    Il corso ha per oggetto l’analisi giuridica – in chiave comparatistica – dei sistemi giuridici arabo-islamici caratterizzati da una profonda dialettica storica tra diritto religioso e diritto statale, tra tradizione e modernizzazione.
    Il metodo comparativo, attraverso l'analisi diacronica e sincronica dei diversi istituti, consentirà di comprendere meglio il ruolo della tradizione giuridica musulmana così come essa si è progressivamente sviluppata e diversificata nel corso della storia, tenendo in considerazione sia le problematiche collegate all’islàm come sistema giuridico-religioso, sia la recezione di modelli giuridici occidentali nella legislazione degli stati contemporanei.
    Obiettivo principale del corso è la comprensione dei molteplici livelli operazionali e teoretici che sussistono all’interno degli ordinamenti in questione e nei rapporti trans-nazionali.
    Sarà privilegiata, a questo fine, la prospettiva ermeneutica del rapporto sharì‘a / qànùn nella dottrina e nella giurisprudenza contemporanee.
    Lo studente, a termine del corso, avrà la capacità di
    1) comprendere la nozione di shari'a come diritto religioso e la sua influenza sui processi giuridici storici e contemporanei nei paesi islamici
    2) ricostruire storicamente lo sviluppo del diritto musulmano classico
    3) individuare correttamente i singoli istituti giuridici islamici
    4) ricostruire la formazione dei sistemi giuridici contemporanei degli stati musulmani
    5) operare con le fonti giuridiche del diritto vigente nei singoli stati
    6) risolvere casi concreti di applicazione del diritto dei paesi islamici
    7) analizzare le questioni giuridiche del mondo islamico anche in chiave geopolitica

    Prerequisiti

    La conoscenza delle metodologie del diritto comparato e della classificazione dei sistemi giuridici è necessaria ai fini del corso. Nel caso in cui non sia stato sostenuto un esame di comparazione giuridica durante la laurea triennale, si suggerisce lo studio preliminare del seguente volume:
    Ajani G. - Francavilla D. - Pasa B., Diritto Comparato. Lezioni e Materiali, Torino, Giappichelli, 2018

    Metodologie didattiche

    Lezioni frontali (60% ca. delle ore previste), esercitazioni (20% ca.), attività seminariali, analisi di casi giurisprudenziali, lavori di gruppo (circa 20% ca.).
    Come ausilio alle lezioni frontali possono essere utilizzati: slide, supporti informatici, audio e video.
    È necessaria la consultazione delle fonti normative (aggiornate) richiamate a lezione e nei testi utilizzati.

    Metodi di valutazione

    Ciascuno studente può optare per l’esame scritto ovvero l’esame orale prenotandosi ai corrispondenti appelli. In entrambi i casi vengono proposti quesiti attinenti a profili generali e specifici concernenti i “Contenuti” sopra elencati.
    PROVA SCRITTA: da quattro a sei domande a risposta aperta di diversa difficoltà, delle quali almeno due sulla parte generale, da completare in 2 ore. In caso di esito positivo, lo studente potrà comunque chiedere al docente un’integrazione orale della prova.
    PROVA ORALE: minimo quattro domande di diversa difficoltà, delle quali almeno due sulla parte generale. Il numero delle domande dipende dalla capacità dello studente di rispondere in modo corretto ed esaustivo.
    L’esame non sarà superato se lo studente non raggiunge nessuno dei risultati descritti al punto “Obiettivi formativi”.
    Il PUNTEGGIO è un voto espresso in trentesimi ponderato sulla preparazione dello studente in base a conoscenza, comprensione della disciplina, capacità di analisi e di interpretazione dei dati giuridici, capacità di restituire le competenze acquisite in forma chiara, lineare e ragionata, di livello:
    - sufficiente: voto tra 18 e 21;
    - discreto: voto tra 22 e 24
    - buono: voto tra 25 e 26
    - molto buono: voto tra 27 e 29
    - eccellente: voto tra 30 e 30 e lode
    PER GLI STUDENTI FREQUENTANTI:
    1) è prevista una verifica intermedia della preparazione mediante prova scritta sulla parte del programma già svolto.
    2) la determinazione del voto finale tiene conto anche dell’attiva partecipazione alle lezioni e alle esercitazioni nonché del risultato della verifica intermedia.
    PER GLI STUDENTI NON FREQUENTANTI il voto finale è determinato sulla base della corrispondenza tra esiti della prova orale e descrittori degli “Obiettivi formativi”.

    Altre informazioni

    La frequenza del corso non è obbligatoria.

    Programma del corso

    Il corso affronta le seguenti tematiche in una prospettiva comparatistica:
    A) INTRODUZIONE STORICA E IL SISTEMA DELLE FONTI (9 ore)
    La sharì‘a e il sistema delle fonti (usùl al-fiqh) 
    L’islam, la Comunita dei credenti (umma) e i fondamenti etico-religiosi del diritto
    La nozione di shari‘a 
    Il fiqh e la classificazione degli atti giuridici
    Le fonti (usul al-fiqh): il Corano - la Sunna - il consenso della Comunita (igma‘) - il procedimento analogico (qiyas) – la consuetudine (‘urf) - altre fonti sussidiarie - prassi e giurisprudenza forense (‘amal).
    L'attivita ermeneutica della dottrina (igtihad e taqlid) 
    B) IL DIRITTO MUSULMANO CLASSICO (9 ore)
    Gli istituti (furû‘ al-fiqh) e la codificazione (qànùn) 
    Le ‘ibadat (gli atti di culto e le altre regole rituali) e le mu‘amalat (gli atti negoziali)
    Le persone – il diritto di famiglia – i diritti reali e il possesso. - le obbligazioni e i contratti - il diritto penale - il giudice e il processo 
    C) LA TRANSIZIONE VERSO IL DIRITTO STATALE (9 ore)
    Diritto, religione e politica nell’islàm La politica (siyasa) dal Califfato allo stato nazionale La codificazione e le nuove fonti del diritto Nizam e qanun: potere esecutivo e potere legislativo nei paesi islamici I tre modelli di codificazione: ottomano, maghrebino ed egiziano. Interpretazione e applicazione del diritto musulmano nei paesi islamici contemporanei. 
    D) IL DIRITTO ATTUALE E TENDENZE EVOLUTIVE (9 ore)
    Il diritto di famiglia e la questione femminile; Libertà religiosa e libertà di culto; Islam e diritti umani Banca e finanza islamica Le costituzioni dei paesi islamici e il ruolo della shari’a

     

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